lunedì 30 giugno 2014

Il Tamburello Basco



Il tamburello basco, chiamato anche semplicemente tamburello, è uno strumento musicale a percussione a suono indeterminato, appartenente alla categoria dei membranofoni; diffuso in tutto il Mediterraneo meridionale, in Italia si trova specialmente nelle regioni centro-meridionali. Lo strumento è costituito da una corona di legno sulla quale è tesa una membrana di pelle. Nel telaio sono presenti delle fessure in cui sono applicati dei cimbalini (sonaglietti), che ad ogni percussione arricchiscono il suono col loro tintinnare. Per questo motivo il tamburello è stato chiamato cembalo da Boccaccio.
Esiste in diverse varianti, che presentano ciascuna delle sottili differenze:
  • Tamburello a mano: è sprovvisto di cimbalini.
  • Tamburello con battente: come quello a mano, ma è suonato con una bacchetta apposita, chiamata battente.
  • Tammorra: come il tamburello basco (è munito di cimbalini), ma di maggiori dimensioni; è uno strumento della tradizione campana.
  • Tamburo del mare: anche questo di origine italiana, è provvisto di due membrane (una di pelle e una di plastica o entrambe di pelle), che isolano lo spazio interno alla corona, in cui sono posti dei pallini di piombo che producono il suono scorrendo sulla membrana.

Tipico della tradizione popolare, il tamburello ha origini antichissime: forse esisteva già nel secondo millennio a.C. ed era comune a tutte le civiltà antiche, dagli Ebrei agli Egizi, dai Sumeri agli Ittiti. Era uno strumento esclusivamente maschile, come testimoniano i dipinti anche dei grandi pittori medievali come Giotto. Si pensa infatti che la sua forma circolare con i sonagli attorno sia stata scelta per la sua somiglianza col Sole, simbolo di Astarte, dea della fertilità. Per questo i pittori spesso lo rappresentavano con la corona di legno rosso e delle fiamme dipinte sopra. Il tamburello può essere suonato "intuitivamente" semplicemente battendolo con la mano o scuotendolo per muovere i cimbalini, ma nel corso del tempo sono state sviluppate delle tecniche per ovviare a diversi inconvenienti derivati da un uso improprio.
In primo luogo limitarsi a battere o scuotere lo strumento alla lunga provoca un certo dolore, specialmente durante le feste, che a volte duravano un giorno intero. Per questo si è pensato di:
  • Variare le dita che percuotono la membrana di pelle (ad esempio dando un colpo col pollice ed uno con le dita opposte)
  • Far suonare i cimbalini frizionando un dito sulla pelle. Questo riesce meglio se prima si rende umido il dito con la saliva. Tracciando un '8' col dito si può così ottenere un suono continuo.
Per suonare le terzine si lascia invece che sia il tamburo a colpire il dito: il primo battito viene dato col dito medio, il secondo dal tamburello che, ricadendo, colpisce lo stesso dito e il terzo col pollice. Questa tecnica, unita all'allenamento, può raggiungere una notevole velocità.

StuPanda 

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