Musica, musica musica e ancora musica, niente di meglio di quelle sette note che messe insieme fanno da colonna sonora alla nostra vita.
mercoledì 30 aprile 2014
Il Sistro
Sistro è il nome di due diversi strumenti musicali. Il primo è uno strumento idiofono proveniente dall'Antico Egitto ed era sacro alla dea Iside, la quale si credeva fosse l'inventrice dello strumento. In Mesopotamia poteva essere di forma trapezoidale o quadrata e presentava l'immagine del Dio raffigurata sul manico. È uno strumento in metallo, con una parte a forma di ferro di cavallo, con un manico e delle aste, perciò il suono viene prodotto scuotendo il sistro. Il numero e lo spessore delle lamelle flottanti ne definisce e caratterizza l’altezza e l’intensità del suono; un suono che resta comunque - come in molti altri analoghi strumenti a sonagli - indeterminato, e cioè senza una precisa connotazione tonale. Si hanno notizie di sistri utilizzati in cerimonie già nella Bibbia (Vecchio Testamento) e prima ancora nella civiltà Egizia (era l’antico “seshesh”, di chiara origine onomatopeica) da dove sembra sia stato importato in Palestina e successivamente in Grecia. Questo strumento compare anche nella poesia di Giovanni Pascoli, L'assiuolo, nella poesia di Eugenio Montale, Debole sistro al vento di Ossi di seppia e in un racconto di H.P. Lovecraft, Sotto le Piramidi, scritto per conto di Harry Houdini. Il secondo è uno strumento più moderno, composto da un sostegno e da file di campanelli fatti di bronzo o di acciaio. Il suono viene prodotto da un martelletto che potrà essere di legno o di acciaio a seconda del materiale di campanelli.
StuPanda
Mahatma Gandhi
Quando non c'è più speranza, "quando cessano gli aiuti e manca la consolazione", scopro che l'aiuto mi arriva, non so da dove.
Le suppliche, l'adorazione, la preghiera non sono superstizioni; sono azioni più reali che il mangiare, il bere, il sedersi o il camminare.
Non è esagerazione affermare che solo esse sono vere e tutto il resto è illusione.
L'adorazione o la preghiera non sono semplici slanci di eloquenza; non sono omaggi superficiali, scaturiscono dal cuore, perciò, se il nostro spirito raggiunge quella purezza che lo rende "mondato da tutto salvo che dall'amore", se tutte le corde del nostro arco sono tese a dovere, esse "tremando si trasformano in musica e svaniscono".
Alla preghiera non servono le parole; io non dubito minimamente che la preghiera sia un mezzo infallibile per liberare il cuore dalle passioni, ma dev'essere pronunciata con grande umiltà.
StuPanda
lunedì 28 aprile 2014
Lo Scacciapensieri
Il marranzano detto anche scacciapensieri (marranzanu in siciliano, malarruni in calabrese o Sa Trunfa in sardo ) è uno strumento musicale idiofono costruito da una struttura di metallo ripiegata su sé stessa a forma di ferro di cavallo in modo da creare uno spazio libero in mezzo al quale si trova una sottile lamella di metallo che da un lato è fissata alla struttura dello strumento e dall'altro lato è libera. Lo strumento si suona ponendo l'estremità con l'ancia libera poggiata sugli incisivi (senza stringere troppo) e pizzicandolo la lamella con un dito mentre si cambia la dimensione della cavità orale per regolare l'altezza dei suoni che può avvenire anche per mezzo di diversi posizionamenti della lingua. L'oggetto dovrebbe diventare un tutt'uno con il corpo del musicista. Bisogna però fare attenzione a non urtare la lamella contro i denti, poiché potrebbe procurare danni permanenti; inoltre, suonare lo scacciapensieri per un lungo periodo danneggia comunque i denti con il rischio di dolori. Per sicurezza, un altro modo per suonare uno scacciapensieri è quello di posizionare l'ancia libera davanti ai denti senza stringerla. Lo scacciapensieri moderno si suona in tre modi:È uno strumento diffuso praticamente in tutto il mondo con caratteristiche morfologiche diverse; in Europa e India se ne hanno tracce a partire dal XIV secolo. In Italia è piuttosto diffuso in Sardegna dove è noto come "Trunfa" o "Trumba", ed in Sicilia dove è noto come marranzanu ed è spesso utilizzato per accompagnare le tarantelle. Uno dei più importanti centri di produzione di scacciapensieri era attivo a Boccorio, piccola località della Valsesia, in Piemonte, ai piedi del Monte Rosa. Dal centro produttivo di Boccorio, attivo dai primi anni del Cinquecento, nei periodi di massima attività, si esportavano strumenti in America centrale e settentrionale. La diffusione dell'armonica a bocca ha gradualmente ridotto la commercializzazione e la produzione dello strumento. Altro importante centro di produzione in area alpina era quello di Molln in Austria (notizie in Alberto Lovatto, The production of trumps in Valsesia, in Journal of the IJHS, n. 1-2004) Molto interessante è vedere l'uso che se ne fa nelle culture asiatiche dove lo strumento è costituito da una unica lamella di bambù con una lingua mobile molto sottile al centro che viene pizzicata. In queste zone (per esempio nell'altopiano del Tibet), lo scacciapensieri viene suonato contemporaneamente all'emissione di un particolarissimo canto bifonico, tipico di queste regioni. Tale canto prevede l'emissione di due o più suoni vocali che, esaltando gli armonici, vengono prodotti contemporaneamente.
- pizzicando la lamella normalmente e muovendo la lingua (emette vibrazioni variabili accompagnate dal basso suono unico e proprio),
- pizzicando la lamella aumentando contemporaneamente l'estensione della cavità orale,
- pizzicando la lamella respirando contemporaneamente (emette un suono unico senza vibrazioni)
Lo strumento è anche usato dai popoli Sakha o yakut e dai Tuvani con il nome xomus, o khomus. Lo scacciapensieri di bambù conosciuto come kubing o kumbing è usato nelle Filippine, ed è presente in molte canzoni neo-popolari di artisti quali Joey Ayala e Grace Nono. Gli igorot sono gli unici che producono l'afiw (lo scacciapensieri) fatto di bronzo. Nel Sindh lo scacciapensieri è chiamato Changu (چنگُ). Nella musica Sindhi, è uno strumento da accompagnamento. Uno dei più famosi suonatori è Amir Bux Ruunjho.
StuPanda
Lady Gaga
Le mie idee circa la fama e l'arte non sono nuove di zecca... Si potrebbe guardare Paris is Burning, potremmo leggere il diario di Andy Warhol, potremmo andare a una festa a New York nel 1973 e queste sarebbero le stesse cose di cui si parla.
Credo che si potrebbe dire che sono un po' una copia warholiana.
Alcuni dicono che tutto è stato fatto prima, e in misura hanno ragione.
Penso che il trucco è quello di onorare la vostra visione e di riferimento, mettendo insieme cose che non sono mai state messe insieme prima d'ora.
Mi piace essere imprevedibile, e penso che sia molto imprevedibile per promuovere la musica pop, come strumento intellettuale.
StuPanda
venerdì 25 aprile 2014
I Piatti
Il piatto è uno strumento musicale a percussione, costituito da una lamina concava di metallo fissata al foro centrale, libera di vibrare alle estremità. Fa parte della famiglia degli strumenti idiofoni a suono indeterminato. I piatti sono usati in tutti i generi di musica; sono usati tanto nella tradizionale orchestra sinfonica quanto nella moderna batteria blues, jazz o rock. I piatti hanno origine nel 2000 a.C. circa. Una coppia preistorica di piatti è custodita nella mummia di un musicista religioso egiziano, al British Museum di Londra. Le forme di piatto utilizzate dai popoli della storia sono differenti. Gli Assiri utilizzavano sia piatti di forma concava che piana, mentre i greci costruivano piatti con la campana (uno sbalzo nel metallo che enfatizza le armoniche generate). Per secoli i piatti sono stati utilizzati in guerra. I soldati facevano suonare due piatti fra loro per tentare di incutere timore nel nemico durante la battaglia. Anche nei riti religiosi venivano suonati piccoli piatti, e non ne manca menzione nella bibbia. La costruzione dei piatti era concentrata nella Cina e nella Turchia, dove sono stati scoperti i metodi per rendere questo strumento più resistente e più musicale. Nelle origini del termine inglese cymbal (trad. piatto) c'è un vocabolo latino, cymbalum che a sua volta deriva dalla parola greca kumbalon o kymvalon da kymvos / κύμβος che significa piatto. Il piatto è tradizionalmente di forma circolare, di dimensione e peso variabile. Le tecniche di produzione differiscono a seconda del livello di qualità e della fascia di prezzo di riferimento. I piatti di alta qualità sono normalmente in bronzo, con percentuali variabili di rame e stagno; una delle leghe più apprezzate è il bronzo B20 (20% di stagno). I metalli vengono acquistati grezzi e fusi. Alcuni costruttori (per esempio Sabian) aggiungono alla fusione anche quantità minime di argento. La maggior parte di produttori (ad esempio Sabian e Zildjian) segue questo procedimento: vengono creati piccoli dischi di bronzo (circa una decina di centimetri, anche a seconda delle dimensioni del piatto in produzione), che vengono scaldati, appiattiti, oggi mediante l'ausilio di presse, e raffreddati. Questo procedimento è svolto più di una decina di volte (anche questo a seconda della tipologia del piatto); grazie a ciò (una specie di tempra), la struttura del piatto diventa molto più resistente, inoltre a quanto dicono i produttori, si migliora la diffusione delle onde sonore. A questo punto, il disco viene forato al centro, e al tornio vengono eseguite le fasi finali della lavorazione: viene formata la campana mediante martellatura; viene poi martellato lungo tutta la superficie e sempre a seconda della tipologia di piatto. È pensiero comune che la martellatura a mano sia sinonimo di migliore qualità rispetto alla martellatura a macchina; in realtà, i due procedimenti hanno conseguenze sulla qualità del suono non paragonabili, quindi vanno valutati in base all'utilizzo ed al gusto personale. La fase più delicata, che invece nei piatti di qualità viene sempre eseguita a mano, è la tornitura mediante sgorbie, operazione che va ad assottigliare specifiche parti del piatto, che finora aveva ancora uno spessore quasi uniforme. Viene infine tagliato e rifinito il bordo. Esistono invece altri produttori, come UFIP che hanno la peculiarità di fondere i metalli e gettarli dentro ad una forma di ghisa, così come vengono costruite le campane. Il piatto grezzo, liberato dalle bave di fusione, è estremamente fragile a causa della natura cristallina del metallo; esso viene quindi temprato attraverso un riscaldamento all'incandescenza seguito da una rapida immersione in acqua fredda. Il piatto temperato viene quindi lavato e forato centralmente. Segue una prima tornitura per togliere la scorza superficiale scura e la smussatura dei bordi. A questo punto si tornisce la campana e infine si procede alla martellatura, che dà al piatto la giusta accampanatura. Resta infine da eseguire la tornitura finale, con sgorbie manovrate manualmente, che serve a dare l'aspetto e il peso definitivi. Prima del confezionamento si procede alla selezione, all'accoppiamento degli hi-hat, alla punzonatura e all'impressione delle scritte con i marchi e le indicazioni sul tipo e le dimensioni. Alcuni costruttori (per esempio Zildjian) hanno in catalogo piatti di colore grigio, nero, rosso (celebri i piatti grigi di Nick Mason nel tour di The wall) ottenuti vaporizzando diversi metalli o leghe sulla loro superficie. In genere, dato che l'applicazione di queste patine altera le qualità del piatto, i costruttori progettano piatti che esaltano le frequenze che l'applicazione va ad attenuare e viceversa. Di solito i piatti di fusione subiscono un periodo di "stagionatura", necessario a farne migliorare le caratteristiche e a garantire l'uniformità e costanza del suono. Altra tipologia di piatti sono i piatti cosiddetti "stampati", ovvero realizzati a partire da lastre piane di metallo, di solito ottone, bronzo B8 (per piatti economici) o bronzo B20 (per quelli più pregiati) ai quali viene impressa la forma, la campana, la curva, ed il taglio del bordo mediante l'utilizzo di presse. È pensiero comune che i piatti stampati siano piatti economici. In realtà, mentre è vero che i piatti economici sono in genere stampati, non è assolutamente vero il contrario. La produzione della totalità della gamma di prodotti di Meinl e Paiste è, per esempio, prodotta mediante stampa. Questo perché le fasi di lavorazione che più danno pregio sonoro e quindi qualità ad un piatto sono quelle finali, ovvero la tempra, la tornitura e la martellatura; la precisione di una martellatura a macchina può essere preferibile in alcuni ambiti (ad esempio la registrazione), anche se in genere la tornitura viene eseguita a mano.
StuPanda
Caparezza
Mikimix era un personaggio mediocre.
Ma il mio rapporto con lui è stato evolutivo: ho inglobato la vicenda, la situazione di allora, e ciò che ne è uscito è il rigurgito di quel momento, probabilmente necessario perché nascesse Caparezza.
Certo, ho passato un anno non proprio bello, però poi ho pensato che la giusta strada da percorrere fosse tornare a fare musica a mio modo.
StuPanda
giovedì 24 aprile 2014
Il Gong
Il gong è uno strumento musicale a percussione principalmente costruito in metallo, formato da un grande piatto di metallo, in genere di forma circolare. Questo piatto può essere fatto anche di rame. Il gong generalmente è uno strumento a suono indeterminato anche se in alcuni metodi di percussione viene indicato solamente come strumento a suono determinato. Il gong nasce nell'antica Cina, veniva usato generalmente come accompagnamento a orchestre etniche ma anche in feste, danze, canti, ballate, nelle antiche gare cinesi, nella danza del leone e in occasione di un ottimo raccolto. Questo è stato uno degli strumenti più usati e diffusi fino a pochi anni fa. I gong si suddividono in due grandi gruppi:
- il gong sospeso che viene suonato dai battitori, in genere questo tipo di gong è molto grande con un diametro di circa 1 metro. Per suonare questi grandi piatti il battitore deve battere con una mazza apposita, nel centro del piatto e a seconda della forza imposta il suono può essere più o meno forte e di maggiore o minore durata. Oggi possiamo trovare gong sospesi anche di piccole dimensioni che si suonano con bacchette normali;
- il gong a ciotola si suona allo stesso modo del gong sospeso con la differenza che, in questi gong, il piatto ha anche diverse sonorità, quindi, si può battere anche in altre parti del piatto. Viene molto usato nei templi Buddisti.
In effetti può essere facile confondersi per colpa principalmente degli inglesi che chiamando gong sia il vero e proprio gong che il tam-tam sicuramente non aiutano a differenziarli. Principalmente le differenze sono le seguenti:
- il gong può avere suono determinato, il tam-tam mai;
- il gong è originario della Cina, il tam-tam della Turchia;
- il gong è fuso in lastre sottili di bronzo poi martellate, così da ottenere una superficie irregolare e ai bordi ripiegata verso l'interno. Il tam-tam ha invece una superficie liscia, non è ripiegato verso l'interno ai bordi. Il gong è piatto (a meno dei bordi) mentre il tam-tam è leggermente concavo su tutta la superficie;
- la maggior rigidità del gong e la forma gli conferiscono un suono caratterizzato da oscillazioni più regolari e uno sviluppo sonoro più veloce (un transitorio d'attacco più breve) del tam-tam;
- pur essendo più rigido il gong del tam-tam il primo ha un suono molto più morbido e preciso e ha maggior profondità di suono, si potrebbe dire che il gong ha un suono più bronzeo;
- ottenere il cosiddetto effetto splash è molto più facile sul gong che non sul tam-tam.
Oggi il gong è usato nelle orchestre già dal 1700 come accompagnamento. Viene usato anche dai batteristi di famosi gruppi rock e metal, come i Queen, Dream Theater, Led Zeppelin, Pink Floyd, Pooh e altri. Viene usato nelle terapie vibrazionali, per fare massaggi sonori e favorire i processi evolutivi della personalità. Il gong si riconosce dal suono forte, fragoroso e suggestivo.
StuPanda
Giorgio Faletti
Ci sarà musica e ci saranno delle persone che porteranno qui la loro vita, che non sempre procede al ritmo della musica che vorremmo ascoltare..
StuPanda
mercoledì 23 aprile 2014
Il Chimes
I chimes sono delle campane tubolari disposte verticalmente. Nella maggior parte dei casi, possono essere a suono determinato ed intonate cromaticamente. Fa parte degli idiofoni, strumenti il cui suono è prodotto dalla vibrazione dello strumento stesso. Precisamente, si tratta di un idiofono in metallo dal suono irregolare. I chimes nacquero nel secolo III a.C., nei territori della Mesopotamia. La loro sonorità ha avuto largo impiego anche nelle rappresentazioni greche drammatiche.
StuPanda
Elton John
Non ho mai detto di essere un inventore della musica.
Sono e voglio essere un esecutore di sensazioni mie, che prendono corpo grazie alla musica che scrivo ed alle parole che ci mette sopra il mio amico Bernie.
StuPanda
sabato 19 aprile 2014
Il Campanaccio
Il campanaccio (conosciuto anche come cowbell) è uno strumento musicale a percussione di tipo idiofono a suono indeterminato. È costruito con una lamiera di metallo ed ha una forma simile ad una campana appiattita. Ne esistono di innumerevoli dimensioni, indicativamente da 3 a 50 cm di altezza. Le sagome più diffuse sono quella troncopiramidale e quella ovoidale. È stato introdotto nell'orchestra nel XX secolo da alcuni compositori a scopo principalmente descrittivo. Nella musica tribale africana ne viene utilizzato un tipo senza batacchio, percosso con bacchette di legno o metallo; questo tipo di strumento viene utilizzato nella musica caraibica e brasiliana, successivamente nel jazz come accessorio della batteria, nell'orchestra e negli anni ottanta venne introdotto anche nel glam metal. È diffuso tra gli allevatori dell Arco Alpino l'utilizzo del campanaccio come abbellimento per gli animali da pascolo, con lo scopo anche di distinguere tra loro gli esemplari
StuPanda
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Renzo Arbore
Divenuta in pochi anni una vedette, senza fortunatamente essere diventata diva.
Mia Martini si è inserita tra le "grandi" della nostra canzone, avendo lottato con tenacia per arrivare, con passione per non tradire la musica che le piace.
StuPanda
venerdì 18 aprile 2014
Lo Xilofono
Lo xilofono (dal greco ξύλον - xylon, "legno" e φωνή - phone, "suono") è uno strumento musicale a percussione. Lo xilofono è costituito da due file di barrette di legno disposte come la tastiera di un pianoforte, cioè le note naturali nella fila inferiore e quelle alterate nella fila superiore. Questo per quanto riguarda la versione moderna dello strumento, perché in passato era dotato di una sola fila. Al di sotto delle barrette, in corrispondenza di ciascuna di esse vi sono dei tubi aperti che fanno da cassa di risonanza, cioè filtrano il suono. L'altezza delle note dipende dalla lunghezza delle barrette: più sono lunghe e più il loro suono è grave e viceversa. Lo xilofono fa parte della categoria delle percussioni a suono determinato e lo si suona con delle mazzuole di legno. Si percuotono ovviamente le barrette di legno e si possono ottenere diversi effetti. Spesso per prolungare il suono si usa la tecnica del trillo, che consiste nel battere le bacchette sulla stessa barretta in rapida alternanza. Altri effetti ottenibili sono il glissando e le note ribattute. La sonorità di questo strumento è secca e legnosa ma molto limpida, anche se il suono si spegne subito. Per prolungare il suono si usa la tecnica prima descritta. L'estensione dello xilofono va dal Do3 (261 Hz) al Do6 (1.046 Hz) e cioè tre ottave. Pur essendo una percussione, nel XIX secolo alcuni musicisti lo presentarono come strumento solista. Per la sua timbrica Saint-Saëns nella sua Danza macabra lo ha usato per evocare lo scricchiolio degli scheletri. Lo xilofono era diffuso nell'Asia sud orientale già dal IX secolo. Giunse poi in Africa, dove è chiamato Bala, diffondendosi rapidamente, grazie alla relativa facilità con cui poteva essere costruito. Alcuni modelli africani erano costituiti da due rami di banano su cui erano appoggiate le tavolette. Gli schiavi deportati nelle Americhe lo diffusero poi in quel continente dove, al sud, prese il nome di Marimba. In Europa lo strumento si diffuse a partire dal XVI secolo, anche se il termine xilofono apparve solo nel XIX secolo. Nel 1830 Michael Jozef Couzikov, grande virtuoso che ne suonava un tipo a quattro file, contribuì senz'altro ad accrescerne la popolarità. Un altro virtuoso fu Charles de Try. Pare che ad un concerto fu ascoltato da Saint-Saëns che decise di impiegarlo nella sua Danza Macabra introducendo, di fatto, lo xilofono nell'orchestra sinfonica. Nel 1900 Bartok valorizzò ulteriormente lo strumento impiegandolo in varie opere. Nel XX secolo, grazie al musicista Pierre Boulez, lo strumento acquista prestigio al punto da diventare imprescindibile tra le percussioni delle orchestre sinfoniche per essere impiegato anche come strumento solista.
StuPanda
Stanley Kubrick
Odio che mi si chieda di spiegare come "funziona" il film, cosa avevo in mente e così via. Dal momento che si muove su un livello "non-verbale" l'ambiguità è inevitabile.
Ma è l'ambiguità di ogni arte, di un bel pezzo musicale o di un dipinto. "Spiegarli" non ha senso, ha solo un superficiale significato "culturale" buono per i critici e gli insegnanti che devono guadagnarsi da vivere.
StuPanda
mercoledì 16 aprile 2014
Il Glockenspiel
Il termine Glockenspiel è una parola tedesca che significa letteralmente suono (Spiel) delle campane (Glocken). In tedesco ha due significati:
- lo strumento musicale idiofono a percussione, più precisamente il metallofono
- il carillon.
In tutte le altre lingue Glockenspiel indica sempre lo strumento musicale. Il Glockenspiel esiste in diverse forme. La forma più diffusa consiste in due file di lamelle metalliche ordinate orizzontalmente come una tastiera di pianoforte che si estende da un'ottava fino a tre ottave. Ci sono anche forme con una disposizione verticale per l'uso nelle bande militare ed altre ancora. Lo strumento è suonato mediante due o raramente più bacchette di consistenza dura che battendo le lamelle metalliche producono un suono molto chiaro simile a delle campanelle. Il suono è molto acuto e generalmente nel pentagramma è segnato due ottave più in basso rispetto al suono prodotto. L'utilizzo di questo strumento avviene anche in orchestra, infatti uno dei più celebri esempi per l'utilizzo del Glockenspiel è Il flauto magico di Mozart. Un altro esempio degno di nota è presente in Little Wing di Jimi Hendrix contenuta nell'album Axis: Bold as Love. Altri strumenti simili sono: Xilofono, Marimba; un altro esempio è nelle canzoni dei Jethro Tull come Nursie.
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