sabato 31 maggio 2014

Chitarre particolari #52


Oltre la chitarra #110


Il Dholak




Il Dholak è uno strumento a percussione usato nella musica popolare indiana. Il corpo ha forma di botte e può essere suonato con le due mani, alle estremità per la mano destra vi è una membrana semplice, all'estremità per la mano sinistra alla parte interna della membrana è applicata una mistura di catramesabbia e argilla, in modo da attutire il suono.

StuPanda 

Angelo Branduardi


Momo volevo davvero farlo, sapevo che sarei riuscito benissimo. 
In realtà la colonna sonora doveva farla Giorgio Moroder, e quindi avevo pochissime possibilità di riuscita, poi è stato proprio Hohannes Schaaf a scegliere me, e a preferirmi. Io ho detto grazie e mi sono messo a lavorare in maniera pazzesca, quasi un anno, un lavoro enorme: pensa, su un'ora e quarantacinque di film ci sono cinquantacinque minuti di musica. 
E lì, come si dice, ho fatto le nottate, ho veramente cercato di dare il massimo.

StuPanda 

mercoledì 28 maggio 2014

Chitarre particolari #51


Oltre la chitarra #109 for ladies edition


Kodo - "O-Daiko" - HD (japanese drummers - Taiko - tambours géants Japon)

Il Taiko




Il termine taiko (太鼓) indica genericamente tutti i tamburi giapponesi, ad eccezione di quelli a clessidra (definiti tsuzumi). La tipologia più nota in Occidente, grazie a gruppi come Kodō, è quella del grande tamburo giapponese a forma di barile. I tamburi definiti taiko e maggiormente impiegati nelle tradizioni giapponesi sono sostanzialmente riconducibili a due tipologie, entrambi bipelli e percossi con una coppia di bacchette: i già citati tamburi a barile e i tamburi cilindrici. In antichità i taiko erano usati negli eventi militari e nelle feste comunitarie dette matsuri. Dalla pratica strumentale dei matsuri deriva, nei tardi anni '50, un genere neotradizionale imperniato su gruppi di tamburi, definiti kumidaiko (組太鼓). Gruppi come i Kodō hanno elaborato, liberamente e in senso virtuosistico, i repertori di diverse zone del Giappone o utilizzato brani composti ex novo. La valle di Suwa, distante 150 chilometri dalla città di Tokyo, è nota per il paesaggio maestoso e per avere diversi miti, che hanno come protagonisti divinità naturali; questa località è famosa anche per l'uso dei tamburi. Qui viene usato un taiko per rendere omaggio alle divinità nei sacrari shintoisti.

StuPanda 

Bono Vox


Nella musica degli U2 ci sono cattedrali e strade. 
Le strade conducono alle cattedrali e mentre ci cammini ti senti nervoso, come se qualcuno ti seguisse. 
Se ti volti non c'è nessuno. 
Poi finalmente entri nelle cattedrali e solo allora capisci che c'era davvero qualcuno che ti seguiva: Dio.

StuPanda 

martedì 27 maggio 2014

Toques de Atabaque nos Rituais de Umbanda

Il Atabaque




L'atabaque (o tabaque) è uno strumento musicale a percussione. Il nome deriva dall'arabo at-tabaq (prato). Consiste in un tamburo di legno cilindrico o leggermente conico con la bocca coperta da cuoio di bue, di cerbiatto o di capra. Bisogna suonarlo con le mani, con bue bacchette oppure con una bacchetta e una mano, dipende sia dal ritmo che dal tamburo che si sta suonando. L'atabaque è utilizzato nel corso delle cerimonie religiose afro-brasiliane di Candomblé e Umbanda, nelle quali è considerato uno strumento sacro, da qui il suo uso si è esteso all'accompagnamento ritmico della Capoeira, del Maculelê e di danze popolari brasiliane come il Samba de Roda, che hanno dato poi origine al samba e all'Axé music. Nei rituali religiosi vengono generalmente utilizzati tre diversi tamburi: Rum: caratterizzato da dimensioni maggiori e suoni più gravi, utilizzato per i fraseggi ritmici del solista; Rum-Pi: dalle dimensioni e sonorità medie; Lê: il più piccolo dei tre, dalle sonorità più acute.

StuPanda 

Giovanni Allevi


Il futuro non è nella spiegazione, ma è nell'incanto del non sapere. 
Davanti all'universo, alla musica, all'esistenza, semplicemente mi arrendo.

StuPanda 

venerdì 23 maggio 2014

Chitarre particolari #50


Oltre la chitarra #108


Bongo's Solo

Il Bongo




Il bongo è uno strumento musicale a percussione. È costituito da una pelle di origine africana a una sola membrana (posta nella parte alta) e di un risuonatore di legno a corpo doppio con due suoni di diversa altezza: medio e acuto. Si percuote con una o più dita a seconda dell'intensità desiderata. È usato nella musica latina. In Africa il bongo si usa in occasione di danze, feste e riti. In genere questo tamburo viene fabbricato a mano usando una pelle di vero animale, solitamente di capra. Il termine "bongo" è un termine generico che fa riferimento un po' a tutti i tamburi definiti "etnici". In realtà esiste l'appropriato "bongó" (e anche "bongos", usato forse con maggior frequenza ma decisamente meno corretto) al quale si riferisce quel tamburo di origine Cubana, poi diffusosi in tutta l'America Latina e in tutto il mondo, costituito da due "tamburi" fatti a forma di tronco di cono con montata una pelle ciascuno (pelle che può essere accordata tramite dei tiranti), uno un po' più piccolo dell'altro, in modo da ottenere due suoni ben distinti: il più grande ha una tonalità più grave ed è chiamato "hembra" (in italiano: femmina), mentre il più piccolo ha una tonalità più acuta ed è chiamato "macho" (in italiano: maschio); sono uniti da un parallelepipedo di legno fissato tra un tamburo e l'altro. Inizialmente era usato come unico strumento percussivo nei gruppi che suonavano il "cha-cha", "bolero" e "danzón"; successivamente, con l'entrata nei gruppi di altre percussioni quali "congas" (o tumbadoras) e "timbales" (o paila), diventano strumento per creare abbellimenti e fraseggi per enfatizzare il canto e/o un particolare momento del brano; quando entra il "mambo", cioè la parte del brano con i fiati, il "bongocero" (chi suona il bongó) lascia il bongó per suonare la campana a mano. I Bongo producono un suono più alto rispetto alla conga e sono tenuti tra le ginocchia,o su un apposito supporto, con la hembra, il tamburo più grande, verso destra (i mancini lo tengono al contrario). In genere vengono colpiti con le dita o con le palme delle mani, sebbene alcune composizioni moderne richiedano le bacchette. Il suono può essere facilmente modificato ponendo parte della mano in cima alla pelle, mentre si colpisce con l'altra. Nel caso delle orchestre il musicista può essere in piedi. Il glissando è prodotto dallo sfegamento del dito medio, sostenuto dal pollice, sulla testa del tamburo. Talvolta il dito viene inumidito di saliva, o bagnato di sudore prima di sfregarlo. Alcuni suonatori si aiutano con la cera d'api.

StuPanda 

Zucchero


La gente consuma la musica come se fosse un fazzoletto per il naso. 

StuPanda 

giovedì 22 maggio 2014

Chitarre particolari #49


surdo !samba pagode llamada y respuesta!

Il Surdo



Il surdo è un grosso tamburo di legno o di metallo con la pelle su entrambi i lati. Può essere suonato con i mallet in una mano e le dita e il palmo dell'altra mano. Le sue origini sono brasiliane ed è usato negli stili come il Samba, specialmente nel tipo Enredo, cioè delle sfilate itineranti, portandolo con una cinta a tracolla o in vita. È stato anche utilizzato da Peter Gabriel in Long Walk Home: Music from the Rabbit-Proof Fence, colonna sonora del film La generazione rubata.

StuPanda 

Jim Morrison


La musica è molto erotica, libera emozioni. 
La musica dei Doors conduce le persone verso un orgasmo emotivo attraverso la mediazione delle parole e delle note.

StuPanda 

mercoledì 21 maggio 2014

Chitarre particolari #47


Oltre la chitarra #107


BOMBO LEGUERO

Il Bombo leguero




Il bombo leguero è un tamburo tipico della musica andina, ha un suono pieno e profondo se suonato con la mazza, ha invece un suono simile alle nacchere se suonato sul legno che ne costituisce il bordo. Questo tamburo si usa per il ballo del Carnavalito in Argentina. Insieme al bombo leguero o bombo argentino vengono usati altri strumenti, come la quena o il charangoIl tamburo appartiene alla famiglia dei membranofoni; il patch consiste in due membrane di pelle o di capelli vicino ad una scatola o cilindro di strisce di legno. Entrambi gli anelli sono colpiti in zone con rivestiti in pelle chiamati mazze, bastoni o bacchette.

StuPanda 

Alex Britti


Se le parole fossero una musica potrei suonare ore ed ore, ancora ore e dirti tutto di me, Ma quando poi ti vedo c'è qualcosa che mi blocca e non riesco a dire neanche come stai... 

StuPanda 

martedì 20 maggio 2014

Stranezze da internet #6


Oltre la chitarra #106 for ladies edition


Christian Pepin - Timbale Solo

I Timbales




I timbales sono uno strumento musicale a percussione della famiglia membranofoni. Ogni timbale è costituito da un fusto metallico e una pelle battente sintetica, ma privo di pelle di risonanza. Sono montati a coppie: il tamburo dal diametro maggiore ha il suono più grave. In aggiunta ai due tamburi, sul supporto possono completare il kit accessori quali campanacci, jam-block, piatti splash ed altri. Si suonano con le bacchette e la tecnica esecutiva di questo strumento permette di ottenere molte sfumature. I diametri più diffusi dei fusti variano tra 12' e 14' (30 e 36 cm), ma esistono anche misure di 8' e 10' (20 e 25 cm) dal suono più acuto che prendono il nome di timbalitos. Oltre che come set autonomo, i timbales sono anche usati come estensione del set normale della batteria. I timbales vengono usati spesso nella musica latino-americana, soprattutto caraibica come mambo, salsa, reggae, cha-cha-cha. Uno degli artisti più popolari che ne ha esaltato l'uso è Tito Puente. I timbales nascono intorno al 1910 a Cuba parallelamente al Danzón, genere musicale nato dalla Contraddanza francese, portato a Cuba da dei profughi haitiani. All'inizio il Danzon veniva accompagnato da dei timpani chiamati "timpani creoli" (timbales vuol dire "timpani" in francese). Ben presto a causa della loro scomodità i timpani non furono più utilizzati; allo stesso tempo non si potevano utilizzare strumenti di origine africana "contadina". Nacquero così i timbales, che in seguito si arricchirono dei vari accessori che tuttora li compongono. 

StuPanda 

Gianna Nannini


Nessuno vuole stare con me perché io sono innamorata del rock'n'roll. 
Io sono una suora. 
È inutile chiedermi con chi vado a letto. 
Ho una forte sessualità ma la sfogo nella musica. 
Il mio sogno è godere sul palco. 

StuPanda 

sabato 17 maggio 2014

Stranezze da internet #5


Oltre la chitarra #105


Il Tom-tom



Il tom-tom (detto anche muto o semplicemente tom in italiano) è un tamburo di forma cilindrica chiuso alle estremità da due membrane tese, le pelli, dette battente e risonante. Il fusto è solitamente in legno, ma ne esistono versioni anche in acrilicoSi suppone che sia originario dei nativi d'America o di culture Asiatiche. I primi tom-tom della moderna batteria erano in effetti dei tom cinesi. Il tamburo africano djembe è talvolta chiamato tom-tom. Inizialmente i tom-tom avevano pelli naturali tese e direttamente inchiodate al bordo; l'accordatura avveniva inumidendole e riscaladandole. In seguito venne adottato il sistema analogo a quello del rullante, con cerchi, viti e blocchetti metallici per fissare la pelle al bordo. In origine le misure dei fusti erano di 12' o 13' (30 e 33 cm) per i tom più acuti e 14' o 16' (36 e 41 cm) per quelli più gravi. Oggi i diametri più comuni del fusto variano tra gli 8' (20 cm) e i 18' (46 cm), ma ne esistono anche di misure inferiori (6', 15 cm) e superiori (20', 51 cm). La profondità del fusto di ciascun tom può essere di diverse misure. A quelle classiche dette "regular" si sono aggiunte durante gli anni '80 misure più profonde, dette "deep" o "power". Oggi tom di uno stesso diametro vengono solitamente prodotti in più profondità diverse. La profondità del fusto incide parzialmente sul volume, ma soprattutto sul timbro dello strumento, avvertibile specie tra fusti di lunghezza molto diversa. Per quanto il più diffuso materiale di fabbricazione dei fusti sia tuttora il legno (soprattutto acero, betulla, bubinga,mogano), sono stati sperimentati e messi in produzione fusti in PVC (come nel caso dei Vistalite drums), vetroresina o altre materie plastiche, e anche in metallo (acciaio, bronzo e alluminio). Oltre a quella cilindrica, per i fusti sono state sperimentate, specie negli anni '70, forme tronco coniche o a "tromba" (come per le batterie North e le Staccato). I Tom-tom sono elementi fondamentali per una batteria, ma possono anche far parte di un set di percussioniIn una batteria solitamente i tom sono più di uno e vengono posizionati di fronte al batterista, sospesi su appositi sostegni reggi-tom fissati alla grancassa, ma è frequente l'utilizzo di speciali supporti, che si agganciano alle aste per piatti tramite appositi morsetti. Tom di diametro largo possono venire poggiati a terra, dotati di piedini. In questi casi, in passato in Italia sono stati chiamati erroneamente "timpani", ma non hanno niente dello strumento orchestrale. Il suono dei tom è dato dal grado di tensione della pelle superiore (battente; non esiste un'accordatura standard il suono viene modificato a seconda dei gusti del singolo batterista) mentre la pelle inferiore (risonante) serve per dare la lunghezza al suono (anche per questa non esiste un'accordatura standard è il batterista che sceglie un suono più stoppato o più armonico). Esistono tom-tom dotati della sola pelle battente (senza la risonante), caratterizzati da un suono più secco e con armonici molto limitati, accordabili più facilmente a un'altezza determinata. In questo caso prendono il nome di concert toms o anche "melodic toms", e sono stati diffusi soprattutto negli anni '70. Uno dei rari batteristi che li utilizza ancora oggi è Phil Collins, ma anche nel set attuale di Terry Bozzio si trova una serie di tom-tom a pelle singola, accordati melodicamente. Attualmente vengono prodotti per impieghi soprattutto orchestrali e in ensemble di musica contemporanea, come si può ascoltare ad esempio in "Pleiades" del compositore Iannis XenakisSpeciali tipi di concert toms sono i tymp-toms, simili alle timbales, i gong bass drums e gli octoban, detti anche tube toms.

StuPanda 

Jim Morrison


Le due forme indigene di musica dominanti in America sono la black music/blues e il folk, che è stato importato dall'Europa e che potremmo chiamare country music, il sound acutamente malinconico del West Virginia. 
Penso siano le due principali radici della musica americana moderna.

StuPanda 

giovedì 15 maggio 2014

Stranezze da internet #4


Oltre la chitarra #104 for ladies edition


drum solo - solo batterie

La Grancassa




La grancassa, in inglese bass drum o anche kick drum (poiché prima dell'invenzione del pedale per cassa, la grancassa veniva usata col piede, e il termine inglese per calcio è kick), è il tamburo di dimensioni maggiori di un'orchestra sinfonica, di una banda musicale o di una batteriaIn quest'ultimo caso viene generalmente chiamata soltanto cassaÈ costruita in legno di forma cilindrica e cava. Alle sue estremità sono poste e tese grazie ai tiranti, due membrane che possono essere di pelle animale o materiale sintetico. Il fusto è realizzato da 4 o più strati di legno con venature incrociate oppure a doghe verticali. Come per tutti i tamburi, i legni utilizzati sono vari, e il suono prodotto è influenzato dalle caratteristiche musicali del legno impiegato. Si usa l´acero per via del volume alto, o la betulla per l´ottimo bilanciamento delle frequenze del suo timbro o altri tipi. Da qualche anno le grancasse vengono costruite evitando alcuni tradizionali fori per l'inserimento delle meccaniche. Oltre al foro per il fissaggio del reggi-tom, che appesantiva lo strumento con il peso dei tom-tom e smorzava le vibrazioni dello stesso, qualche costruttore ha realizzato anche un fissaggio per i puntali (che vincolano la cassa) che non grava sul fusto, ma sulle meccaniche per la trazione dei tiranti. Con opportuni inserti in gomma, questo sistema libera ulteriormente la grancassa massimizzando la risonanza. Si usa smorzarne il suono con l´ausilio di feltri, appositi cuscini di spugna o gommapiuma che attenuano la vibrazione della pelle e contrastano la consistente propagazione del suono all´interno della cassa. La realizzazione di un foro sulla pelle risonante permette al microfono di essere posizionato all'interno dello strumento, ma diminuisce la risonanza delle pelli accorciandone la durata. Suonata singolarmente la grancassa è stata poi assemblata nel set base della batteria insieme a rullante (snare), tom, timpano, cymbals, charleston.
  • Nella musica classica, pur essendo stata introdotta nell'organico dell'orchestra dalla seconda metà del Settecento, ha assunto un ruolo determinante tra le percussioni a partire dall'Ottocento, soprattutto verso la fine del secolo e nella musica operistica. Ricordiamo a tal proposito la grancassa solista nel "Dies irae" del Requiem di Giuseppe Verdi.
  • Nella musica pop/rock la grancassa svolge spesso funzione antagonista al rullante completandone la pulsazione ritmica. Essa suona spesso all´unisono con il basso elettrico, aumentandone la compattezza e arricchendo la fascia dei toni bassi. Il suo ruolo all'inizio dei brani, per dare corpo al suono dei piatti, è insostituibile. È sufficiente una leggera stoppatura della pelle e l´utilizzo di un battente per pedale in feltro per restituire un suono adatto a molti contesti musicali. Un foro presente sulla pelle risonante permette al microfono di percepire una discreta quantità di attacco, ma il suono non è arricchito da pesanti equalizzazioni o artifizi meccanici per snaturarne la risonanza. La dimensione più utilizzata è da 20" o 22".
  • Nel genere jazz la cassa contribuisce al comping, intessendo sofisticate strutture in relazione all´intensità del brano. Il suo suono in questo genere viene preferito libero da ogni smorzamento, quindi simile ad un tom di grandi dimensioni. La dimensione della cassa nel jazz diminuisce fino a 16", ma nelle big band è facile che essa guadagni importanza arrivando a dimensioni di 24". L´utilizzo della pelle sabbiata e del battente per pedale in feltro ne attenua gli armonici, così che il suo suono si uniformi al resto dei componenti della batteria creando con il rullante un ensemble sonoro molto piacevole e mai prevalente.Nell´heavy metal, viene spesso utilizzata con colpi continui ad alta velocità. In questo genere viene usato, da alcuni batteristi, il doppio pedale per colpire con i due piedi una sola cassa, mentre di largo uso è la doppia cassa, che, come dice la parola stessa, è caratterizzata dall'uso di due grancasse (double bass drum) a cui viene attribuita ciascuna un pedale. Quest'ultima è preferita, dalla maggioranza dei batteristi metal, al doppio pedale per la maggiore fluidità e pulizia sonora, oltre che per la sua versatilità, dato che si possono accordare entrambe le casse con tensioni diverse. Nei fill corre spesso in aiuto delle braccia, raddoppiando la velocità dei colpi ed aggiungendo al suono dei tom-tom la profondità del suo suono penetrante. Alcuni batteristi Heavy metal applicano rudimenti come colpi doppi,paradiddle e flam anche sulla doppia cassa, creando groove e fill molto particolari. Un aspetto cruciale dello sviluppo della doppia cassa è rappresentato da velocità, omogeneità e coordinazione dei colpi; un crescente interesse verso questa tecnica ha dato vita a veri campionati di double bass-drums. La dimensione della cassa in questo genere è generosa, arrivando a 26" di diametro. Il suono viene smorzato, e si preferisce utilizzare battenti per il pedale di legno o di materiale plastico per via dell'attacco più pronunciato. Il microfono per registrazioni o sonorizzazioni di spettacoli viene arricchito di toni bassi e acuti per arricchirne profondità e presenza. Con queste caratteristiche, è facile che si riescano a percepire chiaramente tutti i colpi della cassa, anche ad alte velocità di esecuzione. Nei sottogeneri più estremi dell'heavy metal come il death e il black, le due casse vengono spesso provviste di trigger, per avere un suono più fluido e costante ad alte velocità.
  • L'uso della doppia cassa si è affacciato anche nel genere Fusion. Molti batteristi di questo genere (come quelli Heavy metal) applicano i rudimenti sulle casse, ma il loro uso risulta più raffinato e meno incisivo rispetto al Metal.

StuPanda 

Joe Satriani


Se qualcuno può associare un mio assolo di chitarra ad un esercizio in un libro - wow! Non è niente affatto divertente.

StuPanda