mercoledì 11 dicembre 2013

La Viola


Col termine viola si indica uno strumento appartenente alla famiglia degli archi, nella quale ricopre il ruolo della voce di contralto-tenore.
La cassa ha una lunghezza variabile tra i 38 e i 44 cm, contro i 35.5-36 del violino, rispetto al quale è accordata una quinta sotto e presenta un timbro più profondo e meno brillante; risulta invece un'ottava sopra il violoncello. La tecnica della mano sinistra e dell'arco sono simili al violino e la chiave musicale di lettura utilizzata più frequentemente è quella di contralto
Le viole di piccole dimensioni (da 38 a 40 cm) hanno una voce nasale ma più brillante, che ne esalta il registro acuto; quelle grandi (da 40 a 44) un timbro caldo e rotondo, che ne enfatizza il registro grave.
  • 1° corda: La3
  • 2° corda: Re3
  • 3° corda: Sol2
  • 4° corda: Do2

Le dimensioni dello strumento non sono mai state standardizzate, in quanto se una viola presentasse le stesse proporzioni tra tessitura e dimensioni che si ritrovano nel violino, la sua cassa dovrebbe avere una lunghezza di 53 cm, e ne risulterebbe uno strumento con prestazioni sonore molto più efficaci, soprattutto quanto a bellezza e profondità nel registro basso, ma troppo grande per essere suonato sulla spalla come il violino. 
Gli strumenti più grandi risultano più difficili da maneggiare, mentre quelli di piccole dimensioni hanno raramente un suono sufficientemente profondo sulla IV corda, perciò i liutai hanno scelto di costruire i loro strumenti in dimensioni differenti a seconda che lo scopo fosse produrre un suono da contralto o da tenore, sebbene anche le esigenze legate alla lunghezza delle braccia dei violisti e al repertorio abbiano talvolta giocato un ruolo decisivo.
La dimensione media della cassa, considerata oggi "standard", è compresa tra i 42 e i 43 cm.
Sia a causa delle dimensioni relativamente contenute della cassa armonica rispetto alla tessitura, sia a causa della difficoltà a salire verso il ponticello con la mano sinistra per la grandezza dello strumento, la tessitura in acuto è meno estesa che nel violino e nel violoncello. 
Queste caratteristiche sonore e di difficoltà tecnica, combinate insieme, ne condizionano il linguaggio, in cui meno frequenti sono i passaggi di grande agilità per la mano sinistra e per l'arco e le corde doppie. Tuttavia, la tessitura centrale e le risorse espressive ne hanno determinato un ruolo importantissimo nell'orchestra e ancor di più nella musica da camera.

StuPanda
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